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“Il Peso” di Liz Moore

LA PAURA SOTTO MONTAGNE DI CIBO

La storia

Duecentoventi chili di solitudine pesano sul corpo di Arthur Opp che da anni non esce più di casa. Il cibo è il suo amico e il suo veleno, lo consola e lo punisce ogni giorno. Ha smesso di insegnare e di andare a fare la spesa, usa Internet per questo. Charlene è l’unica giovane studentessa con cui, tempo prima, Arthur aveva avviato un legame di affetto. Si ripresenta nella vita di Arthur con una telefonata e la promessa di andare a visitarlo. Nessuno dei due confessa all’altro il problema: lei con la sete di alcol e lui con la fame di cibo. Un terzo personaggio, Kel, figlio diciassettenne di Charlene, vive una vita dura. Per volere della madre, quando lei muore, va alla ricerca di Arthur, il suo opposto.

A chi?

Agli adulti e agli studenti e studentesse dai diciassette anni in su.

Perchè?

Per ripercorrere le orme di Kel, giovane dotato di bellezza e prestanza intellettiva ma incapace di uscire dalla palude di una famiglia zoppa emotivamente. Per entrare nella testa e nel corpo di Arthur, uomo inaridito da una voragine affettiva coperta da montagne di cibo.

Lo stile

Scrittura equilibrata, non invasiva, modulata in funzione della storia. Sintassi paratattica che rende scorrevole una materia dura come il calcare.

Da leggere

Per guardare da vicino le macchie lasciate nella vita di un uomo e un ragazzo, specularmente opposti. Per capirne il dolore, per imparare dal loro coraggio.
Lo stile: Scrittura equilibrata, non invasiva, modulata in funzione della storia. Sintassi paratattica che rende scorrevole una materia dura come il calcare.

Copertina de “Il peso” di Liz Moore, Edizione NNE Editore. Immagine utilizzata a scopo di critica e discussione.

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