NON TI ARRENDERE

La storia
Malala vive in Pakistan e già a 11 anni si dà da fare per conquistare ciò che non ha, il diritto al sapere. Scrive un blog in cui racconta della repressione dei talebani pakistani, la loro occupazione militare del distretto dello Swat e della repressione della libertà femminile. Nel 2012 viene colpita gravemente alla testa da uno degli uomini armati saliti a bordo del pulmino che la portava a casa da scuola per colpirla perché, come si dirà: “la ragazza è simbolo degli infedeli e dell’oscenità”. Sopravvive dopo la rimozione dei proiettili e lotta contro l’idea che i soggetti femminili siano cose da maltrattare e sfruttare.
A chi?
Per chi ha 13 anni, per i docenti, e per gli adulti interessati alla questione dei diritti umani.
Perchè?
Per imparare che i diritti non sono scontati e molti minorenni devono lottare per conquistare uno dei principali: l’istruzione.
Lo stile
A metà tra il documentario e il diario porta per mano con una scrittura morbida, scorrevole verso la vita di una giovane attivista di cui va saputa la storia per imparare a non aver paura di lottare.
Da leggere
Per conoscere e appassionarsi allo slancio vitale e coraggioso di una giovanissima rivoluzionaria che parla alle bambine di tutto il mondo. Vince il Premio Nobel per la pace nel 2014, a 17 anni.

Copertina di “Storia di Malala” di Viviana Mazza (autrice) e Paolo D’Altan (illustratore), Edizioni Oscar Mondadori. Immagine utilizzata a scopo di critica e discussione.
