RITROVARSI VUOL DIRE PERDERSI

La storia
Si parte dalla fine, ovvero dal ritrovamento di Justin, sedicenne scomparso quattro anni prima. Il ragazzo, sequestrato da un abitante della sua stessa cittadina, Corpus Christi in Texas, è stato trasformato dagli effetti delle molestie subite. Che non vengono indagate. Il focus è su Laura ed Eric, i genitori, e il fratello minore Griffin che si ritrovano a fare un viaggio nel proprio mondo interno per ricalibrare emozioni e pensieri e accogliere il proprio amato che è tornato. Ma né lui né loro saranno più come prima.
A chi?
A chi è genitore e a chi non lo è.
Perchè?
Per trovare riflesse nelle pagine le sfumature dell’abisso di dolore causato dalla perdita di un figlio, ma anche la forza di digerire le emozioni quando il figlio viene ritrovato.
Lo stile
Architettura narrativa geniale che parte dal ritrovamento di un figlio per andare a cercare la stabilità emotiva perduta dei suoi famigliari. Ritmo incalzante, descrizioni accurate anche dei minimi movimenti del sentire di ciascuno dei personaggi, di tutti tranne dello scomparso che seguiamo con la stessa preoccupazione palpitante della sua famiglia
Da leggere
per riconoscere dentro di noi la potenza dell’amore che provoca cadute e dà la forza di risalire e adattarsi al cambiamento, anche quando spezza il cuore.

Copertina de “Ricordami così” di Bret Anthony Johnston, Edizione Einaudi, Stile Libero Big. Immagine utilizzata a scopo di critica e discussione.
